I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina arrivano giusto pochi mesi dopo la disfatta americana in Afghanistan per esibire nuovamente i muscoli di un sistema industriale-militare (come lo definiva Eisenhower) che continua a pompare miliardi dalle casse degli stati senza raggiungere l’obiettivo che promette: la sicurezza e la difesa. Il risultato è la paura che si abbatte su popolazioni già provate da anni di conflitto eufemisticamente definito “a bassa intensità”, con la sua scia di morti e odio.
Per questo assume una rinnovata attualità la mobilitazione di quanti si impegnano per sostituire “la forza della verità” (Gandhi) a quella delle armi.
La redazione di Presente ha intervistato il presidente del Movimento Nonviolento italiano, Mao Valpiana, con il quale ha ripercorso la storia del pacifismo, le sue vittorie e i suoi obiettivi attuali, in particolare la campagna che è in corso per far approvare al parlamento una legge che riconosca la difesa civile non armata.
Ecco l’intervista.