Terzo incontro della Scuola di pace
Bruna Dighera è una psicologa che da decenni segue i percorsi della giustizia “restorativa”, neologismo che cerca di tradurre in italiano il termine “restaurative”, in uso nei paesi anglosassoni.
Nell’intervista collettiva a cui ha partecipato il 5 luglio 2023, nell’ambito della Scuola di pace di Bergamo, Dighera racconta in modo molto chiaro e ricco di esempi che cosa sia la giustizia “restorativa” e come si stia diffondendo anche in Italia.
Si tratta di un metodo che si diparte dal ceppo della mediazione penale e della giustizia ripartiva, nella quale reo e vittima sono portati ad incontrarsi, ma che, a differenza di questa, si attua quando le due parti non vogliono o non possono incontrasi direttamente, ma esprimono una volontà di sviluppare un cammino affinché le «cose successe ingiustamente, tornino ad essere giuste».
Nessuno può far sì che, dopo un reato grave le cose tornino come prima, ma si può seguire un percorso che permetta di ripristinare nelle persone, nel reo come nella vittima, un atteggiamento interiore che li aiuti a convivere con il loro dolore senza esserne soffocati.
Dighera ha raccontato l’esperienza dei “gruppi a orientamento ristorativo” (Gor) sviluppatisi a Lecco a partire dal 2012. Sono composti da autori e vittime di reati affini, anche se non diretti, e da cittadini, insieme compiono un percorso di racconto e di incontro sotto la guida di un mediatore.
Hanno avuto un ruolo particolarmente efficace durante e dopo i lockdown causati dal Covid-19, tra il 2020 e il 2021, permettendo a decine di persone tra malati, sanitari, vaccinati e non di incontrarsi e di iniziare a smussare la polarizzazione che si era creata tra di loro.
Nell’intervista è intervenuto anche Franco Lozza, un video-reporter che ha partecipato come semplice cittadino all’esperienza dei Gor e che ha portato la sua testimonianza.