Firma per i Corpi di pace
Nello stallo sia militare che diplomatico delle guerre in Palestina e Ucraina, appare sempre più necessario un risveglio della coscienza civile dei popoli che non stanno subendo quelle tragedie e che assistono impotenti a conflitti che appaiono irrisolvibili. È quanto si propone il Mean, Movimento europeo di azione non violenta che, alla vigilia delle elezioni europee, sta presentando in tutti i Paesi dell’Unione la sottoscrizione di un manifesto per l’istituzione di un Corpo civile di pace europeo.
Preghiera dall’Ucraina
Si avvicina il Natale e il mondo è sempre più insanguinato dalla violenza insensata dei conflitti, in Palestina come in Ucraina, in Yemen come in vaste parti dell’Africa. Contro l’orrore della guerra, che cosa si può fare se non pregare? Siamo stati a Kiev per unirci alla preghiera per la pace dei rappresentanti delle confessioni religiose ucraine. In questo video il diario del viaggio.
Rivedi la nostra Scuola di pace
Presente.info assieme alle Acli di Bergamo e alle associazioni Bergamo incontra e Incontro e presenza – Accoglienza e sostegno ai detenuti hanno organizzato un breve corso per avviare un cammino di educazione alla pace, grazie alle testimonianze di persone che si sono messe in gioco direttamente nella difficile impresa di riconciliarsi o di favorire la riconciliazione tra “nemici”.
Rivedi il corso a questo link.
Capire il mondo in una Via Crucis
Nel disorientamento che tutti viviamo riguardo alle vicende che affliggono il mondo, abbiamo trovato di singolare luminosità il testo letto alla Via Crucis al Colosseo di venerdì 7 aprile 2023. A ogni stazione del cammino sono state proposte delle brevi testimonianze di persone che papa Francesco ha incontrato nei suoi viaggi. Sono voci che provengono dai luoghi funestati dalla guerra o dalla violenza che mostrano una possibilità alternativa di reazione rispetto a quella in cui essi vivono. Testimoniano che uno sguardo di pace è un giudizio concreto che può essere proposto ovunque. Palestina, Africa, Centro e Sud America, Balcani, Asia del Sud e del Sud-Est, Ucraina e Russia.
Leggerle o ascoltarle è di grande aiuto per conoscere più in profondità e abbracciare questo tempo martoriato. Leggi tutto qui.
Chi ben governa sa quando dimettersi
Lezione per chi vuol far politica
Lo scorso 19 gennaio, durante una breve conferenza stampa, la prima ministra neozelandese Jacinda Ardern ha annunciato che avrebbe rassegnato il mandato a inizio febbraio, diversi mesi in anticipo rispetto alle elezioni che si terranno il prossimo ottobre ‘23; motivi di natura personale, queste in sintesi le motivazioni da lei espresse. La notizia ha fatto immediatamente il giro del mondo, e la stampa internazionale non ha esitato a sottolineare la straordinarietà del percorso politico della protagonista, oltre che della sua inaspettata conclusione. Quali i motivi di tanto interesse? Quali le particolarità del percorso umano e politico della Ardern? Leggi tutto qui
“Un milione di europei a Kiev per la pace”
Il Mean, Movimento europeo di azione non violenta, vuole promuovere una grande catena umana che porti in Ucraina un milione di europei come corpi di interposizione all’aggressore russo. Una boutade? “La vera boutade è pensare di risolvere questa guerra con le armi”, ci dice Angelo Moretti, portavoce del Mean nell’intervista che riportiamo per intero. Leggi tutto qui.
Esiste ancora un popolo?
Abbiamo ricevuto tra i commenti all’articolo Un popolo senza casa l’accorato testo che segue. Apprezziamo ogni posizione argomentata e ogni critica, se civile e meditata (oggi così raro sui social). Pertanto lo riportiamo quale articolo, con, a seguire, la nostra risposta.
A questo link leggi:
Lorenzo Colonna Preti, Non esiste più il popolo cattolico. Questo il vero problema
e a seguire
Emanuele Polverelli, Un popolo ancora (r)esiste. Io e te lo siamo costruendo
Un popolo senza casa
Tra pochi giorni saremo chiamati a votare. Un voto che la stragrande maggioranza degli italiani avrebbe volentieri evitato.
In una recente redazione allargata di Presente.info si è descritto il grande risultato che l’Italia ha ottenuto in questi anni terribili: una coesione di intenti, una capacità di “tenere la strada” in mezzo ad eventi terribili che avrebbero potuto causare pericolosi derapage, un popolo che ha mantenuto capacità di solidarietà. Non a caso il nostro paese è in una fase di sorprendente crescita, malgrado i rovesci parlamentari.
La gentilezza è un programma politico
Reagisco all’articolo “No a una campagna bellicista, gli italiani vogliono l’unità”, di recente pubblicato su Presente.info, permettendomi un breve commento.
Dopo la parentesi del governo Draghi siamo ripiombati in campagna elettorale; al clima caratteristico della competizione politica in Italia siamo peraltro abituati, purtroppo non solo durante le settimane in cui essa tecnicamente si svolge, ma praticamente sempre, anche nella vigenza di tanti governi succedutisi nel tempo. Rimane l’amarezza per la parentesi di cui sopra, troppo breve, in cui almeno in parte ci erano stati risparmiati i toni da perenne gara elettorale da parte dei protagonisti della scena politica: il “miracolo” dell’unità, come ben descrive l’articolo citato.
No a una campagna bellicista
gli italiani vogliono l’unità
La caduta del governo Draghi ha creato sconcerto e sgomento nel popolo italiano. A gran parte della gente sono sfuggiti i motivi reali di una crisi nel bel mezzo dell’estate, proprio mentre il governo stava profondendo lo sforzo maggiore per varare le riforme che hanno risollevato l’immagine dell’Italia agli occhi del mondo.
Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dovuto sciogliere le camere in anticipo e chiamare gli italiani a insolite elezioni settembrine. Lo scenario di un’astensione in massa degli elettori, disorientati dagli eventi e impossibilitati a comprenderne le ragioni anche a causa di un tempo limitatissimo per la composizione delle liste e per la campagna elettorale, è più che probabile.
Nelle reazioni che si sono succedute tra i commentatori italiani e stranieri ha prevalso una sorta di disillusione nei confronti non solo della politica nazionale, ma anche del popolo italiano che la esprime: si denuncia una democrazia malata, che da troppo tempo si fa illudere da demagoghi di secondo rango, salvo destituirli bruscamente nell’arco di nemmeno una legislatura, quando alla prova dei fatti essi si rivelano incapaci di mantenere le promesse che li avevano portati al potere.
Non ci si sofferma a considerare invece il fatto che gli italiani abbiano espresso un consenso amplissimo al governo di unità nazionale e al Presidente Mattarella che lo ha ideato, non solo per il prestigio di Mario Draghi, ma proprio per l’unità raggiunta tra l’ampia maggioranza dei partiti che lo hanno sostenuto.
N. 3 La missione sacrilega di Putin
Noi europei, e in particolare noi italiani, non riusciamo più a leggere gli avvenimenti se non con gli occhi dell’economia. Perciò ci sembra folle la guerra dichiarata da Putin all’Ucraina, non solo perché sta mietendo migliaia di vittime tra gli aggrediti e tra gli aggressori, ma anche perché ha avuto come risultato immediato l’ulteriore indebolimento… leggi di più
- Editoriale minimo
- Oltre l’odio
- Il Cristianesimo bellico uccide Cristo
- L’abbraccio dell’Europa può portare la pace
- Le macerie dell’Ucraina sull’Occidente
- Ci vuole più coraggio a fare la pace che la guerra
- Le donne raccontano la guerra con gli occhi delle vittime
- Russi contro la guerra, l’impressionante lista degli oppositori
- Quel “noi” che sconfigge la guerra
N. 2 – L’Apocalisse è finita, ridateci una missione
Il fotogramma notturno dell’ultimo soldato americano che lascia l’aeroporto di Kabul il 31 agosto 2021 rimarrà nella storia come l’epilogo tragico di un ventennio folle. Biden ha voluto che il ritiro delle truppe Usa dall’Afghanistan avvenisse prima dell’11 settembre, con evidente intento simbolico. Le guerre senza fine leggi di più
N. 1 – Il mondo è ancora malato. Dateci la vita eterna
In questi giorni il mondo fa i conti con il proprio destino. Da un lato non si riesce ad uscire dall’incubo Covid, dall’altro mancano le energie per affrontare con forza la minaccia del riscaldamento del pianeta. Sono oramai due anni che il Coronavirus flagella i popoli ad ogni latitudine e ancora non lo si può dire sconfitto. Nonostante le massicce misure sanitarie messe in atto nei paesi avanzati, il virus rispunta da ogni dove, anche per colpa della miopia di chi non ha voluto liberalizzare in tempo i brevetti dei vaccini.. leggi di più.